Porro
Premiaty > RicettaOrtaggio dalle origini misteriose, il porro dà molti spunti in cucina e si rivela salutare e ricco di proprietà, anche per gli stomaci più delicati
Dalla storia al mito
Le origini del porro si perdono, sconosciute, nella storia; della sua specie, infatti, i botanici non sono riusciti a identificare la forma selvatica, dunque neppure la zona d’origine. Pare fosse conosciuto dai Celti già 3000 anni prima di Cristo e che fosse entrato nelle coltivazioni degli antichi Egizi nel 2000 a.C. Furono i Romani, che lo consideravano un afrodisiaco, a introdurlo in Europa, come attestano gli scritti di molti autori, tra cui Plinio. Lungo tutto il Medioevo fu un’ancora di salvezza nei frequenti periodi di carestia e di pestilenza, tanto che gli vennero attribuite molte proprietà benefiche e medicinali.
Semaforo verde, se il bianco è lucente
Bastano pochi accorgimenti per avere la certezza di aver acquistato porri di buona qualità: i gambi devono essere diritti e sodi, sormontati da foglie di colore verde scuro e vivo, ben turgide e sane, serrate almeno fino alla metà del porro. Le foglie non devono essere ingiallite o avvizzite, né presentare macchie scure o segni di deterioramento;
la parte bianca deve essere di colore uniforme e vivo. Per conservare i porri bisogna eliminare la parte più dura delle foglie, lavarli e asciugarli bene, avvolgerli in un panno inumidito o in un sacchetto di carta e infine riporli in frigorifero, in questo modo dureranno anche qualche mese.
Un ortaggio al tempo stesso forte e delicato
Dal punto di vista nutrizionale un etto di porri, puliti dalle foglie e dalle radici, ha 29 calorie ed è composto per circa il 90% di acqua; contiene, inoltre, circa 5 g di carboidrati, 2 g di proteine e 2 g di fibra; vitamine A, C, e B, ferro, fosforo, calcio, potassio, magnesio, manganese. Il basso contenuto calorico, unito alla digeribilità e al sapore intenso ma più delicato rispetto a quello delle cipolle, lo rende adatto a essere inserito nelle diete ipocaloriche. Le fibre del porro puliscono delicatamente l’intestino, per questo possono essere consumate anche dai soggetti più sensibili e delicati.
Un porro sul balcone
È sempre bene avere almeno un porro in frigo, ma è possibile anche coltivarlo in casa, in modo da averne di sempre
freschi, non solo nell’orto, ma persino in vaso senza troppe difficoltà. È un ortaggio ideale da coltivare in inverno, dato che tollera bene le basse temperature e le esposizioni poco soleggiate. Non gradisce molta acqua, quindi va innaffiato
solo quando il terreno si secca. Per rendere più tenera e più bianca la parte edibile, ammucchiate un po’ di terra attorno alla base del fusto mano a mano che questo cresce. Le piante possono essere lasciate nel terriccio fino al momento di consumarle.
OGNI FOGLIA UNA RICETTA
In cucina il porro viene generalmente usato come pianta aromatica, ma può essere impiegato in numerose ricette, sia quelle più rustiche sia quelle più raffinate. Prima di utilizzarlo togliete le foglie più esterne, le radici rimaste alla base del bulbo e sciacquatelo. Dopo averlo tagliato fate in modo di usarlo velocemente, poiché tende a ossidarsi. Si presta a essere consumato sia crudo sia cotto. Può essere tagliato a fettine e aggiunto a un’insalata o a un pinzimonio; può essere bollito e condito con una vinaigrette o ripassato in forno con burro e formaggio; può entrare nella preparazione di minestre, carni, pesce; può essere addirittura usato per avvolgere i cibi in un cartoccio vegetale.