Premiaty > MONDO JUNIOR Dicembre 2017

Adolescenti e social network

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Per tanti giovanissimi le relazioni virtuali sostituiscono quelle dirette: gli svantaggi sono molti

L‘adolescenza è il periodo più importante per la costruzione dell’identità della persona. Come sottolinea Erikson, il superamento della cosiddetta “crisi d’identità”, tipica della fase adolescenziale, richiede l’integrazione di una serie di componenti, soprattutto di tipo personale (come attitudini e capacità), e di tipo sociale. Anche per questo motivo le relazioni con i pari sono fondamentali per i ragazzi di tale età: è attraverso il confronto che essi imparano a definire la propria immagine di sé in relazione al mondo circostante. Al giorno d’oggi c’è un elemento che più di altri caratterizza ogni aspetto della vita sociale dei giovanissimi: la loro forte tendenza a instaurare nuove relazioni nel mondo dei social network, esplorando e moltiplicando differenti identità personali. L’estrema familiarità con il mondo del Web ha comportato una crescente socializzazione sia all’interno di piattaforme digitali, sia attraverso applicazioni che permettono di mettersi in contatto contemporaneamente con un numero pressoché illimitato di persone.

Relazioni virtuali

Questa straordinaria velocità di contatto e accessibilità senza limiti ha comportato la presa di coscienza di molti aspetti negativi, spesso potenzialmente problematici, connessi alla socializzazione virtuale. Uno di questi è rappresentato senza dubbio dal bisogno di essere visti, dando così valore al concetto di immagine più che al concetto di sé; in tal modo l’immagine diventa una maschera che viene modellata seguendo più le aspettative degli altri che non i propri valori personali. Non solo. La realtà virtuale dei social network è un contesto che favorisce la moltiplicazione delle identità piuttosto che la loro integrazione; questo ha delle ripercussioni negative sul processo di maturazione della persona. Superare la “crisi d’identità” della fase adolescenziale dovrebbe portare a costruire relazioni emotivamente intime, ma questo processo rischia di incepparsi se si sviluppa un rapporto di dipendenza con il mondo virtuale della rete. Motivato dai suoi bisogni di appartenenza sociale, l’adolescente può rimanere invischiato nel rapporto con i social network, venendo così meno la capacità di riconoscere le emozioni dell’altro e, di riflesso, di comprendere le proprie; abilità che possono essere costruite soltanto all’interno di relazioni sociali “reali”, che permettano un rispecchiamento emotivo e sociale con le altre persone.

I lati positivi

Nel 2014, secondo una ricerca della SIP (Società Italiana Pediatria), l’81% degli adolescenti aveva un proprio account su Whatsapp, il 42% era un membro attivo di Instagram e il 30% dei maschi e il 37% delle femmine risultava iscritto ad Ask, un social network che permette di comunicare mantenendo l’anonimato. Il mondo di Internet e le sue “derivazioni” hanno permesso ai ragazzi di vivere tutti gli aspetti positivi di un contesto di socializzazione potenzialmente senza confini. Con Skype si può parlare e vedere un amico che abita lontano, con Instagram o Facebook si possono trasmettere le immagini della propria esperienza a persone che si trovano dall’altra parte del globo. I social permettono di ampliare il giro delle conoscenze, magari selezionandosi reciprocamente in base ai propri hobby, alle proprie passioni o preferenze musicali.