Premiaty > VIVI SOSTENIBILE Marzo 2023

Vestiti: le accortezze per evitare tessuti nocivi

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Sostenibilità e salute vanno a braccetto anche quando parliamo di tessuti e abbigliamento. Scegliendo con più cura non solo inquineremo meno, ma sapremo che le sostanze tossiche per l’ambiente non nuoceranno nemmeno a noi. Ecco pochi e semplici consigli

Belli, comodi, stilosi, valorizzanti, caldi o freschi a seconda delle stagioni: sono numerosi i motivi che possono spingerci a indossare determinati capi di vestiario rispetto ad altri.

E alla sicurezza dei tessuti abbiamo pensato? Quasi mai. Eppure l’industria tessile ricorre a oltre duemila sostanze chimiche, molte delle quali tossiche, che in parte finiscono anche nei capi d’abbigliamento.

I rischi

I tessuti trattati chimicamente assorbono sostanze più o meno pericolose lungo la filiera produttiva: dai coloranti alle resine per finissaggi – pensiamo ai trattamenti “lava e metti”, “no pieghe” e “non-stiro” –, senza dimenticare i fissatori dei coloranti.

Tra le sostanze più diffuse spicca la formaldeide, inserita dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nell’elenco delle sostanze considerate cancerogene per la specie umana. In campo tessile è molto usata per fissare le colorazioni, ma è irritante per le mucose e per la pelle, tanto che spesso è causa di dermatiti da contatto.

Molto comuni sono anche gli ftalati, presenti soprattutto nei capi con stampe e scritte plastificate, che possono rivelarsi tossici per le loro proprietà di interferenti endocrini. Ulteriori nemici da cui stare alla larga per salvaguardare la salute sono i metalli pesanti, come cadmio, piombo, mercurio, cromo molto utilizzati in alcuni coloranti.

Come difenderci

  1. Scegliete capi fatti in Italia o in altri Paesi europei, perché soggetti a rigidi controlli.
  2. Preferite abbigliamento con certificazione di garanzia, tra le più comuni a livello internazionale ci sono: Oeko-Tex Standard 100, che certifica l’assenza di sostanze tossiche, Global Organic Textile Standard e Organic Content Standard, che assicurano l’utilizzo di fibre naturali coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica.
  3. Al momento dell’acquisto di biancheria intima è meglio puntare sui tessuti naturali, come il cotone, il lino, il bambù, la canapa o la seta, se possibile di tonalità bianca o di colore chiaro, perché i pigmenti dei colori scuri, a causa del sudore, potrebbero trasmigrare sulla pelle.
  4. Optate per brand impegnati nel processo di eliminazione delle sostanze tossiche: gli elenchi si trovano nel report Detox di Greenpeace e Fashion Transparency Index.
  5. Qualunque tipologia di vestiario si acquisti, ricordate che va sempre lavato prima di indossarlo, così da ridurre il rischio che la pelle entri a contatto con i residui di eventuali sostanze di sintesi chimica pericolose.