Premiaty > MONDO PET Ottobre 2021

PEDIGREE obbligatorio PER L'ANAGRAFE

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Chi decide di acquistare un cucciolo di razza deve essere consapevole di andare incontro a qualche vincolo burocratico in più e a una legislazione “in divenire”

Il pedigree è un certificato ufficiale e riconosciuto che attesta l’iscrizione di un cane a un Registro Genealogico, sul quale sono annotati i genitori, i nonni materni e paterni e le generazioni precedenti fino ai trisavoli. Questo documento accompagna solamente i soggetti di razza, qualora l’allevatore provveda a iscrivere la cucciolata all’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) entro il 25esimo giorno dalla nascita.

Obbligatorio: dove e perchè

Si parla da qualche tempo di obbligatorietà del pedigree al momento dell’iscrizione dei cani nell’Anagrafe Canina Nazionale in seguito a una norma recente (15 marzo 2021) del Friuli Venezia Giulia. Questa regione ha fatto da apripista ed è l’unica, al momento, che si sia dotata di questo nuovo provvedimento. La norma prevede che tutti i cani senza certificato ENCI risultino, e vengano quindi registrati, come “simil” o meticci. Dal 15 marzo 2021, in territorio friulano, quando un cane viene iscritto nell’Anagrafe Canina Regionale deve possedere, così da poterlo allegare alla documentazione, il pedigree rilasciato esclusivamente dall’ENCI. Se questo certificato manca (cosa che accade spesso perché i proprietari in questa maniera ritengono di risparmiare per acquistare un cucciolo) si deve riportare la dicitura “simil” seguita dalla razza prevalente dal punto di vista estetico (tecnicamente si osserva quello che viene chiamato fenotipo). In base a questa regola, per esempio, un barboncino senza pedigree verrà registrato come “simil barboncino” oppure meticcio.

Le sanzioni

La norma nasce da un accordo tra l’ENCI e il legislatore per tracciare il più possibile il commercio dei cuccioli, anche quelli che provengono dall’estero. Per la legge italiana la vendita di cani proposti come “di razza” senza pedigree è vietata dal D.L. 529 del 1992. La norma del 15 marzo rafforza il divieto, per cui tale vendita diventa sanzionabile e l’ammenda può colpire anche chi compra per “incauto acquisto”. Il compratore può controllare che il pedigree sia regolare mettendosi in contatto con l’ENCI, sapendo comunque che l’allevatore non potrebbe più proporre la vendita di un cucciolo a prezzi maggiorati a seconda della documentazione che l’accompagna.

Vedremo se e come la nuova norma verrà adottata nelle altre regioni, dal momento che le informazioni genealogiche e di razza da allegare quando si iscrive un cane all’anagrafe sono facoltative