Parola d'ordine: idratazione
Premiaty > BENESSEREL’acqua è un elemento estremamente importante, ma anche molto critico per l’organismo di cui è il principale costituente.
Quali sono i rischi legati alla disidratazione?
L’uomo può sopravvivere senza cibo anche per diverse settimane utilizzando come riserva energetica i depositi di grasso corporeo, ma senza acqua – e se il digiuno è totale – la morte sopraggiunge in pochi giorni.
L’acqua è indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e delle reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo. Ciò che beviamo non serve solo a dissetarci, ma permette un gran numero di funzioni: la costituzione di cellule, tessuti, organi; la digestione; l’assorbimento e il trasporto in circolo delle sostanze nutritive; la funzionalità del circolo ematico e di quello linfatico; il mantenimento dell’elasticità della pelle e delle mucose; la lubrificazione delle articolazioni; il mantenimento della temperatura corporea; la protezione del feto durante la gravidanza; l’eliminazione delle sostanze di rifiuto; la funzione di protezione di organi delicati come, ad esempio, l’occhio, il cervello, l’orecchio interno.
Il corpo mantiene l’equilibrio idrico attraverso il meccanismo della sete, che regola la quantità di acqua da ingerire e il suo riassorbimento nei reni. Il senso della sete è avvertito quando l’acqua circolante libera è già esaurita.
Il fabbisogno idrico complessivo medio giornaliero nell’adulto è di circa 2500 ml, anche se può variare a seconda delle condizioni fisiche, patologiche, climatiche. Tale fabbisogno comprende, oltre all’acqua da bere, anche l’acqua introdotta con gli alimenti e con altre bevande e l’acqua metabolica, cioè quella che si forma nell’organismo in seguito alle diverse reazioni metaboliche.
Una perdita del 2% del volume totale dell’acqua corporea influisce negativamente sulle capacità fisiche dell’individuo e provoca il senso della sete. Una perdita del 5% determina la comparsa di crampi muscolari, irritabilità e debolezza fisica, mentre una disidratazione del 7% può causare un malessere intenso associato anche ad allucinazioni. Quando la disidratazione tocca il 10% compaiono forte mal di testa, formicolii, difficoltà di respirazione e della parola. Perdite idriche maggiori sono pericolose fino a diventare rischiose per la vita (ipertermia, colpo di calore).
Anche uno stato di disidratazione lieve ma prolungato si ripercuote negativamente, in particolare sulla pelle, e aumenta il rischio di insorgenza di cistiti, calcolosi renale e stipsi.
Come idratarsi adeguatamente
- Assecondare sempre o, meglio, anticipare il senso della sete bevendo mediamente 1,5-2 litri di acqua durante la giornata.
- Bere frequentemente e a piccoli sorsi.
- Bere essenzialmente acqua, sia del rubinetto sia quella imbottigliata, entrambe controllate e sicure.
- Ricordare che bevande diverse dall’acqua (bibite, succhi di frutta, caffè, tè...) apportano anche sostanze che contengono calorie (ad esempio zuccheri semplici) o che sono farmacologicamente attive (come la caffeina).
- Durante e dopo l’attività fisica bere per reintegrare prontamente le perdite dovute alla sudorazione.
- Non evitare di bere per timore di sudare eccessivamente (sudare serve a mantenere la termoregolazione) o di ingrassare (l’acqua non è calorica).
- In determinate condizioni patologiche che provocano importanti perdite di acqua (come, ad esempio, in caso di febbre o di diarrea) bere sempre tempestivamente per evitare la disidratazione.
- Stimolare le persone anziane a bere durante e al di fuori dei pasti, anche quando non avvertono il senso della sete.