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Nero D’Avola Erice DOC Gusto&Passione Selezione Slow Food

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Il vitigno a bacca nera più coltivato in Sicilia e più conosciuto al di fuori dei confini regionali è noto come Nero d’Avola, ma in realtà si chiama…Calabrese, nome assunto nel XIX secolo e tuttora in auge anche se poco noto.

Già nel 1596 il celebre filosofo e scrittore Andrea Bacci ne parla riferendosi a vini prodotti nell’agro di Catania, mentre alla fine del XVII secolo si parla di “calavrisi”, anche se dovranno trascorrere ancora due secoli prima che il vitigno venga associato alla località di Avola, vicino a Siracusa.

Nel corso degli anni da Avola il vitigno si è diffuso a Noto, a Pachino e poi in tutta la regione. Adatto ai climi caldi, trova una seppur minima diffusione in Calabria e, addirittura, in California e in Australia.

Pur nelle differenze espressive riscontrabili da un territorio all’altro, il Nero d’Avola esibisce abitualmente un gradevole colore rosso rubino, con profumi che spaziano da sentori floreali e di bacche rosse e nere, di ciliegia, mora, prugna, fino a spingersi verso sensazioni speziate e balsamiche, soprattutto nelle versioni affinate in botti di legno.

Negli esempi migliori emerge poi un carattere gustativo elegante, fresco e sapido, potente ed elegante al tempo stesso.

A tavola è versatile e può adattarsi a verdure ripiene, a paste al ragù o pesci alla griglia (tonno in particolare), ma anche alle saporite carni del maiale e a formaggi a pasta dura e semidura mediamente stagionati, come un caciocavallo, una Provola o un Ragusano. Da servire a 16°-17°C in calici di buona ampiezza.