Premiaty > MONDO DONNA Aprile 2020

Digito, dunque sono

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Il World Wide Web ha rivoluzionato le nostre vite aprendoci un mondo di possibilità inedite, ma dietro alla comodità si celano rischi da non sottovalutare

Internet è “l’eccesso e il virtuale per definizione”, come lo definiscono gli studiosi, senza confini e senza limiti, né di spazio (è in ogni luogo, senza essere in alcun luogo), né di tempo (è pronto al consumo ogni qualvolta lo si desideri).
Le nuove dipendenze, o “dipendenze senza sostanza”, si riferiscono a una vasta gamma di comportamenti anomali. Tra di esse possiamo annoverare il gioco d’azzardo patologico, la dipendenza dal televisore, da internet, lo shopping compulsivo, le dipendenze dal sesso e dalle relazioni affettive, le dipendenze dal lavoro.
Se internet e la sua diffusione sempre più capillare sono stati il “fattore predisponente” di queste nuove forme di dipendenze patologiche, l’introduzione e lo sviluppo degli smartphone ne sono stati il “fattore precipitante” più decisivo. Questo strumento è la porta principale attraverso la quale entrare nell’immenso mondo virtuale, ormai davvero a portata di dita. Possiamo fare praticamente ogni cosa, tanto da apparire ai nostri occhi sempre più come un elemento indispensabile nelle nostre vite. 

Nomofobia, la nuova paura

Negli ultimi anni è stata descritta una nuova patologia psicologica, caratterizzata da un’intensa sofferenza legata al non avere il telefono cellulare a portata di mano e alla paura di perderlo, accompagnata dalla sensazione di panico all’idea di non essere rintracciabili, e di non poter avere un costante aggiornamento sulle informazioni condivise dagli altri. Per descrivere questo fenomeno, noto come Sindrome da Disconnessione, è stato coniato il termine nomofobia, composto da nomo, il prefisso anglosassone che abbrevia no-mobile, e dal suffisso fobia. Questo termine si riferisce appunto alla paura di rimanere fuori dal contatto di rete mobile. Quando si attiva il circolo vizioso della nomofobia la persona mette in atto una vasta gamma di comportamenti disfunzionali orientati a ridurre il senso di ansia crescente che si prova, come stare più tempo al telefono, aspettare la risposta dell’altro (magari sollecitandolo), vedere che cosa accade agli amici nei diversi social network, pubblicare commenti, non spegnere mai il dispositivo neanche nelle ore notturne, svegliarsi di notte e controllare che non sia cambiato niente, portarsi lo smartphone in luoghi non appropriati (es. bagno, chiesa…), con un “craving” simile a quello che si manifesta con le droghe e l’alcol. Quando ci si rende conto di presentare questi comportamenti è importante non sottovalutare la situazione, ma chiedere aiuto al più presto, senza paura né vergogna. Qualunque forma di dipendenza ha una precisa funzione di fuga da emozioni dolorose, portandoci al contempo un senso di pericolosa autoconsolazione. Ma quello che all’inizio può sembrare uno strumento utile per far fronte a un momento difficile della nostra vita, se non affrontato in maniera funzionale, può diventare rapidamente una trappola capace di rubare la nostra esistenza e la nostra stessa identità.

La Cyberdipendenza

La letteratura individua cinque tipi di patologia associati alla cyberdipendenza:

  • Cyber-Relational Addiction: tendenza a instaurare relazioni amicali e amorose sul web, con il rischio di idealizzare le persone e di perdere progressivamente il contatto con la realtà, per abbandonarsi a una dimensione affettiva virtuale. Sono spesso utilizzati siti di incontri e chat.
  • Net-Compulsions: comportamenti compulsivi messi in atto tramite web come gioco d’azzardo, commercio e aste online.
  • Information-Overload: descrive la ricerca compulsiva di informazioni online.
  • Cybersexual-Addiction: uno dei tipi più frequenti, l’uso compulsivo di siti pornografici o di sesso virtuale. Spesso si flirta e si instaurano relazioni amorose, ma non sempre si tramutano in conoscenze reali. Il soggetto usa sempre più la rete per trovare un partner o materiale erotico, fino a ritenere l’eccitazione che deriva come forma primaria di gratificazione sessuale e riducendo l’investimento sul partner reale. 
  • Computer-Addiction: descrive l’uso del pc per giochi virtuali, soprattutto di ruolo, in cui ci si costruisce un’identità fittizia. Questa consente di esprimersi liberamente per ciò che si è, grazie all’anonimato, o di indossare la nuova identità come una maschera.