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Digione, una città da mordere

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Antica capitale dei duchi di Borgogna, il centro francese dalle atmosfere medievali propone una tavola generosa bagnata da alcuni tra i migliori vini al mondo

Mustus ardens. Mosto ardente. È da qui che deriva il nome moutarde. E se in Italia, con il termine “mostarda” intendiamo quel tipico preparato a base di frutta che sulle tavole del Centro-Nord accompagna il carrello dei bolliti, in Francia moutarde rimanda subito, con la mente e il palato, a una cosa sola: la senape di Digione, chiamata comunemente proprio “mostarda”. Siamo in Borgogna, regione celebre per i suoi vini e in generale per la sua raffinata gastronomia, della quale Digione è la degna capitale. La senape, infatti, è solo il primo e più famoso dei prodotti che compongono la sua tavola, e certamente quello che più degli altri ha segnato la storia della città. Qui la senape si produce almeno dal XIV secolo, ma la sua origine è ben più antica e pare sia da ricondurre agli antichi Romani che utilizzavano i semi di senape mescolati con aceto, miele e spezie per conservare gli alimenti. A metà ’500 nasce a Digione persino una corporazione dei produttori di senape, talmente potente che meno di un secolo dopo ha ottenuto l’esclusiva sulla produzione e sulla commercializzazione dell’ormai famosa salsa. Tra i vicoli del centro storico oggi non mancano le botteghe dove acquistare questo delizioso prodotto in tutte le sue varianti, ma non è certo questa l’unica attrazione che Digione offre ai suoi visitatori.

Atmosfere medievali

È sotto lo sguardo vigile dei gargoyle che la proteggono dall’alto, che partiamo alla scoperta di una città che è stata capace di conservare le tracce del suo ricco passato medievale. Un patrimonio architettonico che emerge evidente in strade come Rue Verrerie o in Rue des Forges, disegnate dalle strutture tipiche dell’epoca, come le inconfondibili case a graticcio. La più antica è la Maison Millière, che oggi ospita un’elegante sala da tè dove fermarsi per una pausa di gusto. Tra i monumenti più celebri, da vedere certamente il Palazzo dei Duchi, con la sua torre alta 46 metri per 316 gradini e su cui salire per ammirare uno splendido panorama sull’intero territorio. All’interno del Palazzo Ducale da non perdere il Museo delle Belle Arti, uno dei più prestigiosi di Francia, dove scoprire, tra gli altri imperdibili capolavori, la splendida sala che ospita le tombe dei duchi di Borgogna Filippo l’Ardito e Giovanni Senza Paura. Tornati all’aperto si gode della magnificenza di Place de la Liberation sulla quale affaccia un gran numero di cafè perfetti per una sosta golosa. Tra le altre attrazioni da non mancare l’Hotel de Vogüé, con il suo caratteristico tetto in tegole smaltate e i magnifici interni, e la chiesa di Notre-Dame, la più antica della città, con il suo celebre orologio Jacquemart, il suo gufo scolpito nella pietra da toccare se si desidera avere fortuna, e i suoi 51 gargoyle che, dopo aver controllato che il nostro tour si svolgesse in sicurezza, ci invitano a proseguire la visita ai tavoli di un bistrot.

La casa dei buongustai

E per farlo, perché non raggiungere la neonata Cité internationale de la gastronomie et du vin, polo dedicato all’enogastronomia ai margini del centro che occupa un intero quartiere, arricchendolo con architetture dal forte gusto contemporaneo. Tante le attrazioni attraverso cui scoprire tutto su materie prime, prodotti tipici, tradizioni e ricette che hanno fatto la storia della cucina francese: dagli ambienti didattici interattivi alla Cave de la cité, enorme cantina con centinaia di vini in degustazione; dalla scuola dei vini a quella dedicata alla cucina, dove seguire corsi e mettere alla prova le proprie doti da aspirante sommelier o cuoco. C’è poi un ricco Villaggio gastronomico, dove fare shopping goloso, ma anche mangiare un boccone o assistere a incontri con esperti, nonché una serie di ristoranti adatti a tutti i gusti e a tutte le tasche. Cosa prevede il menu è presto detto. Boeuf bourguignon, per iniziare, cioè polpa di manzo cotto nel vino rosso con cipolline e funghi, e ancora le escargots, le celebri lumache servite con una crema di burro, scalogno e prezzemolo, il poulet alla Gaston Gérard, che prende il nome da un politico locale e prevede che il pollo venga cotto nel vino bianco con panna e mostarda, e infine le uova en meurette, uova in camicia servite su pane tostato e accompagnate da funghi e salsa meurette, fatta con vino rosso, pancetta e scalogno. Si passa poi al carrello dei formaggi, dove non manca mai l’époisses che viene affinato con vinacce di Borgogna. Per concludere con i dolci. Quelli tipici di Digione possono fungere da fine pasto, certamente, ma si prestano più che altro a una colazione o a una merenda golosa, come il celebre pan d’épice, a base di miele, farina di segale e spezie, e la nonnette, tortina morbida farcita con marmellata e ricoperta di glassa.

Un nettare patrimonio dell’umanità

Dal 2015 i vigneti della Borgogna (Climats de Bourgogne) sono entrati nel novero dei Patrimoni Mondiali Unesco… e non a caso. Si tratta, infatti, di un vero capolavoro della natura dal quale mani sapienti, nel corso di 2000 anni, hanno saputo trarre un nettare squisito. Vengono da qui alcuni tra i vini più famosi e amati al mondo, in particolare i grandi rossi da uve di Pinot Nero dal territorio della Côte de Nuits, che si estende a sud di Digione. Un tour delle cantine è d’obbligo.

10 cose da fare a Digione in un fine settimana

  1. Visitare la città lungo il “Percorso del gufo”: 22 tappe segnate da gufi scolpiti o incisi per le strade
  2. Passeggiare nel verde tra le opere d’arte dei Giardini Darcy e del Jardin Botanique de l’Arquebuse
  3. Ammirare l’arte contemporanea e la struttura avveniristica del centro espositivo Le Consortium
  4. Perdersi tra i filari e le botti del Château du Clos de Vougeot
  5. Seguire un corso di vino a Beaune e visitare il Museo del Vino di Borgogna
  6. Visitare la Moutarderie Fallot: istituzione attiva dal 1840 dove scoprire la storia della celebre senape
  7. Immergersi nella natura del Parco Naturale Regionale del Morvan
  8. Lasciarsi incantare da Châteauneuf-en-Auxois: “il villaggio più bello di Francia”
  9. Assaggiare le caramelle all’anice di Flavigny passeggiando tra i suoi vicoli acciottolati
  10. Farsi stupire dall’eleganza dell’Abbazia di Fontenay

Non solo vino

Probabilmente lo avrete sentito nominare o lo avrete anche assaggiato, ma forse non sapete che il Kir nasce proprio a Digione, e che ne esistono diverse varianti: tante quante sono le storie che si raccontano attorno alla nascita di questo cocktail esportato dai café della Borgogna ai bar di tutto il mondo. Tutte, però, vedono protagonista Felix Kir, canonico, uomo di grande carisma e per lunghi anni sindaco di Digione nel Dopoguerra, che amava servire ai suoi ospiti internazionali questo cocktail a base di vino bianco (solitamente Aligoté) con la crema di cassis (liquore ricavato dal ribes nero). Da provare anche il ratafià di Borgogna, liquore ottenuto dall’unione di succo d’uva e distillato di Champagne.

Info utili

In treno: per raggiungere Digione è possibile fare scalo a Parigi e prendere il TGV dalla Gare de Lyon; il TGV collega anche la città con l’aeroporto Charles De Gaulle (1 ora e 35). Una volta arrivati alla stazione di Djon Ville, il centro città è raggiungibile a piedi. Info: www.voyages-sncf.com

In aereo: non esistono collegamenti aerei diretti con l’Italia. È possibile fare scalo in uno degli aeroporti di Parigi (Orly o Charles De Gaulle) oppure all’aeroporto di Lione e raggiungere la città con il TGV.

In auto: da Milano è possibile raggiungere Digione con almeno 6 ore di auto, passando per la Valle d’Aosta, il traforo del Monte Bianco, salendo poi verso nord sulla A40 e A39. Dijon City Pass Convenzione della durata di 24, 48 o 72 ore che permette l’ingresso gratuito ad alcuni monumenti, viaggi sui mezzi di trasporto pubblico, visite guidate. Info: www.destinationdijon.com

Shopping

La scelta di negozi e botteghe è infinita ma per immergersi nella più genuina atmosfera locale niente di meglio che scegliere Les Halles per i propri acquisti: lo storico mercato cittadino ospita circa 250 negozi dedicati alla migliore gastronomia locale.

Dove dormire

Le Petit Tertre: romantico scrigno d’altri tempi. Doppia da 90 euro Rue Verrerie, 41 www.lepetit-tertre.fr

Les Cordeliers: residence ricavato negli ambienti di un antico chiostro. Monolocale da 90 euro Rue Turgot, 3/5

Hotel Vertigo & SPA: struttura di design dagli ambienti raffinati. Pacchetti con degustazione, una notte per due persone da 169 euro Rue Devosge, 3 www.vertigohoteldijon.com

Dove mangiare

Épicerie:delizioso bistrot che propone piatti della tradizione. Si mangia con 30 euro

Place Emile Zola, 5 restaurant-lepicerie.fr

Le Chat Qui Pense: esperienza originale: cucina “bistronomica” in un raffinato ambiente domestico. Si mangia con 60 euro Rue Monge, 18 www.lechatquipense.com

CIBO

Cucina di ricerca e d’ispirazione nordica. Una stella Michelin. Menu degustazione da 105 euro Rue Jeannin, 24 www.cibo.restaurant