Berlino, sempre un passo avanti
Premiaty > ITINERARIOCome si affronta il freddo dell’autunno tedesco? Facendo lunghe passeggiate alla scoperta dell’architettura e della street art di questa città straordinaria, o chiudendosi in una delle sue incredibili gallerie d’arte. Anche addentare un currywurst può aiutare!
Compie duecento anni l’Isola dei musei, polo culturale che riunisce cinque tra le istituzioni più importanti della città, con l’aggiunta, nel 2019, della James-Simon-Gallerie, edificio che funge da ingresso progettato dall’archistar David Chipperfield. Dal 1999 patrimonio UNESCO, il progetto “Isola dei musei” nasce nel 1825 con l’Alte Museum, imponente tempio dedicato alla storia greca, etrusca e romana. L’opera più celebre custodita in questo contesto è, però, il busto di Nefertiti, che domina la collezione del Neues Museum, per quanto ogni struttura meriti la visita: l’Alte National gallerie, focalizzata sulla produzione ottocentesca; il Bode Museum, dove trovano spazio sculture, arte bizantina e una delle più grandi collezioni di numismatica al mondo; il Pergamon museum, attualmente chiuso per un’ampia ristrutturazione (i pezzi principali si ammirano nell’esposizione temporanea “Pergamon”, che combina reperti archeologici con un’installazione immersiva che proietta il visitatore direttamente nella Pergamo del 129 d.C.). L’Isola è una tappa fissa per il turista che voglia farsi un’idea della città, così come la visita al vicino Reichstag, alla Porta di Brandeburgo, allo Zoo (con i suoi ventimila animali e la sua eco letteraria) e la torre della televisione, senza mancare la visita al toccante Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa. Berlino però è anche molto altro.
CULTURA
Muri di ieri e di oggi
I luoghi imprescindibili sono anche troppi. C’è, per esempio, l’East Side Gallery, il più lungo tratto di Muro ancora visibile (1,3 km) a Friedrichshain, ex Berlino est, oggi anche la più lunga galleria d’arte all’aperto al mondo, con oltre cento murales originali, tra i quali pezzi iconici come il bacio tra Honecker e Brežnev. E se, durante gli anni della Guerra Fredda, la parte ovest della città era un’incredibile fucina di tendenze – musicali e artistiche principalmente, tra cui proprio il graffitismo, già dagli anni ’70 –, una volta caduto il Muro questa ondata all’avanguardia si estese a est, facendo anzi di questa parte della città la zona più interessante e vivace. Ad aprire le porte a questa rivoluzione, nell’inverno del 1989, furono oltre cento artisti da più di venti Paesi che si recarono a Berlino Est proprio per dipingere murales che raccontassero quel momento storico. “Muri puliti, popoli muti”, recita una massima legata al mondo della street art, e di certo i muri di Berlino di cose da dire ne hanno, raccontando la storia di chi ha vissuto in prima persona quegli anni, ma anche delle nuove generazioni. La città oggi è tutto un rincorrersi di murales storici, da Test the best, con una Trabant (l’auto simbolo della Germania Est) che sfonda il Muro, realizzato nel 1990, all’iconico Astronaut cosmonaut di Victor Ash del 2007, fino a creazioni sempre nuove. Spesso basta alzare lo sguardo per incrociare un capolavoro, soprattutto in quartieri come Kreuzberg, storicamente al centro di questo movimento. Per gli amanti del genere, da non perdere la visita al RAW Tempel, ex officina trasformata in centro culturale; al coloratissimo cortile di Haus Schwarzenberg, nascosto tra le vie di Mitte; o ancora l’Artpark Tegel, nel quartiere di Reinickendorf, dove sono stati riqualificati con la street art una serie di enormi edifici residenziali; e l’Urban Nation, il primo museo della Germania dedicato proprio all’arte di strada.
ESPERIENZE
All’avanguardia
Ma Berlino non ha mai smesso di essere una città all’avanguardia e dunque anche l’arte contemporanea ha trovato qui terreno fertile. Due, in particolare, le zone dove visitare le gallerie più interessanti: il Quartiere Ebraico e Potsdamer Strasse. Il primo polo, che si sviluppa tra Auguststrasse e Linienstrasse, ospita per esempio il KW Institute for Contemporary Art, ex fabbrica di margarina in disuso recuperata da un gruppo di artisti e trasformata in luogo di cultura. Non troppo distante anche Sammlung Boros: ex bunker nazista, ex deposito durante la DDR ed ex club techno, oggi questo spazio ospita la collezione della famiglia Boros, spaccato vivido della produzione degli ultimi decenni. Nei pressi di Potsdamer Strasse si trova invece per esempio la Gropius Bau, voluta da Martin Gropius (prozio di Walter Gropius, fondatore del Bauhaus), oggi centro espositivo all’avanguardia. Ma di gallerie interessanti in contesti peculiari ne potremmo citare tante, dal Museum für Gegenwart nell’ex-stazione dei treni Hamburger Bahnhof, alla König Galerie, nella splendida ex chiesa brutalista di Saint Agnes; dal KINDL, negli spazi di un ex birrificio, al Soma Art Space, in un’ex palestra per trapezisti. Decentrato rispetto alle precedenti, merita la visita Dark Matter, uno spazio multimediale interattivo di grande impatto dove scoprire l’arte di Chris Bauder, fatta di installazioni di luci e suoni.
Da vedere a novembre
• Delcy Morelos: Madre: imponente installazione che esplora il legame tra natura e umanità alla Hamburger Bahnhof.
• Max Ernst to Dorothea Tanning: networks of Surrealism: alla Neue Nationalgalerie, la mostra offre nuove prospettive sul Surrealismo del primo Novecento.
• Raoul Hausmann: 1886-1971: uno degli artisti d’avanguardia più innovativi dell’epoca modernista, alla Berlinische Galerie.
• Il C/O Berlin presenta Close Enough, mostra collettiva di tredici fra i migliori fotografi Magnum, con opere dedicate al tema della vulnerabilità umana.
• A Potsdam va in scena Unicorn. The mythical creature in art, che raccoglie opere di oltre cento artisti internazionali legate al mito dell’unicorno.
Mercatini delle pulci
• Quello di Mauer Park è uno dei più famosi in città e lo shopping è accompagnato da musica dal vivo e karaoke.
• Il Trödelmarkt Arkonaplatz è il posto giusto per trovare oggetti originali della DDR.
• Per chi ama l’arte, da provare il Kunstmarkt an der Museumsinsel, dove espongono artisti professionisti, artigiani e designer.
ITINERARI
Una sorpresa continua
Nel 2026 è attesa l’inaugurazione del Museum des 20. Jahrhunderts (Museo del XX Secolo), estensione del Kulturforum – complesso culturale edificato a partire dagli anni ’50 a Tiergarten – progettato dallo studio Herzog & de Meuron. Del 2021 è invece la ristrutturazione della Neue Nationalgalerie (sempre nel Kulturforum) da parte di David Chipperfield. Sono due esempi che mostrano come anche l’architettura a Berlino sia in evoluzione continua, una dinamica che arriva dalla pesantissima ricostruzione post bellica ed è proseguita dopo la caduta del Muro. E non smette, ancora oggi. Simbolo del rinnovamento è probabilmente Potsdamer Platz, sorta negli anni Novanta nell’area un tempo attraversata dal Muro: oggi ospita edifici disegnati da nomi come Renzo Piano e Richard Rogers. Da qui può partire un itinerario che tocchi alcuni degli esempi più rappresentativi di questo fenomeno: dai palazzi progettati da Aldo Rossi negli anni Novanta che rileggevano il quartiere Schützenstrasse, trasformando isolati grigi e desolati (non lontano dal Checkpoint Charlie) in una tavolozza di colori, fino all’Hansa Viertel (al capo opposto di Tiergarten), città nella città, completamente ricostruita dagli anni Cinquanta con il contributo di Oscar Niemeyer e Alvar Aalto, e tutt’oggi pervasa da quello stesso affascinante spirito modernista. Da vedere, ancora, il Grimm Zentrum, la più grande biblioteca di Germania, una specie di cubo di pietra alleggerito da altissime vetrate firmato da Max Dudler nel 2009 per la Humboldt University, ma anche i blocchi impilati della Tchoban Foundation, del 2013, e il Cube Berlin, smart building tra i più innovativi d’Europa, solo per citare alcuni esempi illustri.
CUCINA
La città che rallenta
Avanguardia e dinamismo sono le parole chiave per descrivere Berlino che, però, quando si tratta di mangiare, se la prende comoda. Da anni, abitudine consolidata dei berlinesi è quella del brunch nel fine settimana. Un momento informale e conviviale, che prevede ci si sieda a tavola a un orario indefinito tra la prima mattina e la metà pomeriggio e ci si intrattenga in chiacchiere, sbocconcellando pietanze dolci o salate in alternanza senza alcuna fretta. Non esattamente una novità, anzi, ormai una prassi anche in Italia, ma che a Berlino è davvero un rito collettivo. Tanto che l’elenco dei locali che propongono questa formula è sterminato, alcuni dei quali in spazi davvero suggestivi. Come il Das Café in der Gartenakademie, ovvero il locale interno a un’accademia dedicata al giardinaggio a poca distanza da un’orto botanico, dove si mangia nel verde o all’interno delle serre; o ancora Neni, ospitato dal luminosissimo rooftop dell’hotel 25 Hours che offre vista sullo Zoo e una cucina mediorientale; oppure una perla dall’atmosfera vintage come la House of Small Wonder, dagli spazi super instagrammabili.
Vivere alla berlinese
• Mangiare al Prater, la birreria all’aperto più antica di Berlino, fondata nel 1837.
• Fare un giro di valzer alla Clärchens Ballhaus, nostalgica sala da ballo aperta a inizio Novecento.
• Raggiungere il Tempelhofer Feld, enorme parco ricavato dall’area di un ex aeroporto, per un giro in bici o un picnic.
Spuntini di mezzanotte
Street food berlinesi per eccellenza, sia il döner kebab sia il currywurst nascono proprio tra le vie della città! Il primo è stato inventato nel 1972 dall’ingegno di un immigrato turco, il secondo nel 1949 dalla proprietaria di un imbiss (chiosco) di Charlottenburg. Due indirizzi amatissimi dai berlinesi per provarlo sono, rispettivamente, il Gemüse Kebab di Mustafa e il Konnopke’s Imbiss. Occhio alla fila!
Info utili
La rete del trasporti pubblici si articola in U-Bahn e S-Bahn (treni metropolitani), tram, bus e treni regionali (RE). I biglietti sono comuni, ma è necessario fare attenzione alla distinzione tra AB e ABC, in riferimento alle zone (ABC include centro, area urbana, ma anche le zone periferiche di Potsdam, Oranienburg e l’aeroporto BER “Willy Brandt”). I bambini sotto i 6 anni non pagano e fino ai 13 sono previste riduzioni. La Berlin Welcome Card è il biglietto turistico ufficiale con varie opzioni di spesa (www.berlin-welcomecard.de). Per tutte le informazioni: www.visitberlin.de/it.




