Premiaty > MONDO PET Febbraio 2018

L'educazione del cane

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Metodi tradizionali o istinto? Scopriamo i pro e i contro dei diversi metodi educativi che possiamo adottare con i nostri amici a quattro zampe

Quando un cucciolo entra nelle nostre case porta una vera e propria rivoluzione, soprattutto se si tratta del primo cane. Inizialmente viene naturale sommergerlo di attenzioni, coccolarlo e lasciargli fare quasi tutto quello che vuole, sbagliando: devono infatti essere stabilite fin da subito le regole di buona educazione, rispettando tutte le sue necessità fisiologiche ed etologiche, senza perdere di vista il principio secondo il quale un cane “ha il sacrosanto diritto di essere trattato come un cane”, nel senso più ampio del termine.

Fai da te

Questo metodo lo applica chi agisce istintivamente, secondo ciò che ritiene più giusto, senza essersi documentato sulle regole di base di educazione del cane, sul suo linguaggio e sui suoi bisogni primari, interpretando i comportamenti canini attraverso strumenti e chiavi di lettura tipicamente umani. Il cane da sempre si sforza di capire il suo padrone osservandone il linguaggio non verbale (gesti, posture e tono
della voce) che spesso però contraddice quello verbale. Ne nasce un’incomprensione cronica talvolta insanabile. I più non si mettono in discussione e continuano a sbagliare, pensando, in buona fede, di essere nel giusto.

Metodo tradizionale

Questa tecnica utilizza i premi (o rinforzi positivi) e le punizioni. Il premio, che può essere un piccolo bocconcino di cibo prelibato, una carezza o uno sguardo dolce, viene dato in modo tempestivo non appena il cane fa la cosa giusta. Lo stesso vale per la punizione (un “no” secco, un po’ brusco, o un rumore che sorprenda il cane). Il problema può nascere dal fatto che spesso vengono usate punizioni corporali, che invece devono essere assolutamente evitate. Il rischio è che il cane sviluppi nei confronti del padrone una forma di paura (che si manifesta, per esempio, quando il cane si ritrae spaventato se il proprietario allunga una mano per fargli una carezza).

Metodo gentile

Questo metodo non prevede punizioni. Vengono premiati solo i comportamenti che il cane assume, sia spontaneamente che in seguito a un ordine. In questo modo si aumenta la frequenza e l’intensità dei comportamenti corretti mentre quelli indesiderati si estinguono a poco a poco perché ignorati e non rinforzati. È il metodo che attualmente si usa di più e sta dando ottimi risultati.

Errori da non commettere

  • Mai picchiare il cane: deve potersi fidare ciecamente dell’uomo;
  • mai dare ordini con tono minaccioso: possono essere recepiti come punizioni invece che come indicazioni;
  • non premiare inavvertitamente comportamenti indesiderati: ad esempio, se fa le feste in modo troppo agitato o si fa pipì addosso per l’emozione;
  • mai premiare comportamenti di paura: non si accarezza un cane quando ha paura o dimostra uno stato d’ansia. Per un cane non ha senso essere consolato, anzi è controproducente, la paura aumenta;
  • non assecondare le richieste di attenzione: per esempio, il cane che si alza sulle zampe posteriori e salta addosso per farsi accarezzare.