
Gorizia, capitale di pace e bellezza
Premiaty > ITINERARIONominata Capitale della Cultura Europea 2025, è la prima città transfrontaliera a ottenere questo riconoscimento (assieme a Nova Gorica, ovviamente). Tra arte, storia e i bianchi del Collio, questo è il momento giusto per scoprirla.
Una storia a lungo tormentata, quella di Gorizia: città divisa con una riga netta che ha tagliato in due piazze, strade e cortili al termine della Seconda Guerra mondiale, ma dove le trame umane, le relazioni familiari e gli affetti non hanno mai smesso di tessere una rete che oggi, finalmente, è ufficialmente riconosciuta e valorizzata dalla nomina a Capitale della Cultura Europea 2025. Siamo al confine tra Italia (Friuli Venezia Giulia) e Slovenia, e nel 1947 la spartizione della città e dei suoi dintorni tra i due Paesi aveva portato alla nascita, oltreconfine, di Nova Gorica, necessario luogo di aggregazione per il territorio, essendo rimasto il centro storico di Gorizia in zona italiana. Per decenni Piazza Transalpina/Trg Evrope è stata il simbolo di questa divisione, con il filo spinato che segnava un limite netto, mentre oggi è finalmente uno spazio condiviso, la cui ristrutturazione, portata avanti da Italia e Slovenia, è proprio il simbolo di un’Europa che desidera essere unita nella pace.
CULTURA
Spazi che raccontano Piazza Transalpina/Trg Evrope è, dunque, uno dei luoghi della memoria più simbolici della città, ma non l’unico. A valorizzare questi spazi ci pensano, quest’anno, i programmi culturali che fino alla fine del 2025 (in qualche caso oltre) portano esposizioni, spettacoli ed eventi in punti che tracciano una mappa della storia goriziana. A partire da via Rastello, che fu la strada delle botteghe e delle osterie. Qui tappa d’obbligo a Casa Krainer, in stile liberty goriziano, che al primo piano ospitava la ferramenta della famiglia Krainer. Oggi è luogo di esposizioni e al momento è la principale sede di una mostra diffusa dal titolo Amnesie, che indaga gli spazi vuoti della memoria come luoghi del possibile. Tra le opere più singolari c’è quella allestita all’interno della cassettiera di inizio ’900, simbolo della ferramenta, trasformata in teatro silenzioso di un archivio di lastre fotografiche della Prima Guerra mondiale. Tra le altre sedi di Amnesie c’è Palazzo Lantieri, storicamente luogo di ritrovo e sosta per i grandi della cultura mitteleuropea, come Goethe, Schiller, Goldoni o Casanova, oggi deputato all’accoglienza; apre le porte a visite guidate: oltre a mobili e opere d’epoca, qui si trovano installazioni di arte contemporanea firmate da Jannis Kounellis, Jan Fabre e Michelangelo Pistoletto. Altra location della mostra diffusa, la rinascimentale Villa Vipolže, in terra slovena, immersa in uno splendido parco.
La pace nel verde
• Parco Coronini Cronberg, in pieno centro a Gorizia, con terrazze panoramiche, fontane, pergolati, scalinate e specchi d’acqua.
• Park Vila Rafut, ai piedi del colle Rafut a Nova Gorica. Il clima particolarissimo consente la nascita di un patrimonio unico di piante rare ed esotiche.
• Per chi ama i fiori, il Giardino Viatori è una tappa imperdibile a Gorizia. Ovviamente dà il meglio di sé in primavera, ma ogni stagione è buona per visitarlo.
Esperienze
Storie di confini: Tra gli eventi organizzati in occasione dell’elezione a Capitale della Cultura, ci sono mostre legate dal tema del confine e organizzate in insoliti spazi che di quel confine sono simbolo. Come la stazione ferroviaria di Nova Gorica, inaugurata nel 1916 alla presenza dell’arciduca Francesco Ferdinando, e dunque l’edificio più antico della città. Nei suoi spazi è allestita la mostra Državna meja na Goriškem 1945-2004 (Il confine di stato nel Goriziano 1945-2004), che racconta i destini delle persone le cui vite furono anch’esse divise in due da un giorno all’altro dalla creazione del confine. Gli ex uffici del valico di Pristava (Prestava) ospitano invece una mostra sul contrabbando, pratica diffusissima da queste parti fino a tempi relativamente recenti. Per entrare davvero nell’atmosfera, lo spazio ospita anche una escape room ambientata negli anni Ottanta e che, in mezz’ora, fa calare i partecipanti nel ruolo di un contrabbandiere bloccato alla dogana, dalla quale ovviamente dovrà fuggire. Terza location la Torre di guardia di Vrtojba (Vertoiba), oggi il più piccolo museo in Slovenia che illustra, attraverso foto e immagini, la vita di quel periodo. Ultimo step il cimitero di Miren, all’interno del quale passava la linea di confine che, senza rispetto alcuno, ha tagliato di netto anche le tombe stesse; questa incredibile storia è raccontata nella mostra.
L’arte più suggestiva
• L’arte oltre il visibile è la prima galleria tattile in Slovenia che propone un modo inclusivo e originale di fruire dell’arte toccando le opere. Presso il Centro Mercator di Nova Gorica.
• La Foresta Sinfonica è un’installazione sonora virtuale sviluppata nel Parco Rafut che connette musica e natura: ogni albero è dotato di un altoparlante invisibile che ne amplifica i suoni trasformando la foresta in un’orchestra.
• Spingetevi fino a Codroipo per visitare Architetture Trasparenti, esposizione di arte contemporanea allestita negli spazi di Villa Manin fino al 26 ottobre che, sempre sul tema dei confini da abbattere, propone architetture interattive che non segnano limiti ma passaggi.
Itinerari
Tra guerra e pace: Gorizia è una città di pace, come abbiamo detto, che ha vissuto un terribile passato di guerra. L’abitato sorge infatti ai margini dell’altopiano del Carso, teatro delle battaglie del primo conflitto mondiale, le cui tracce non solo restano ancora evidenti, ma sono anche valorizzate come monito alle future generazioni affinché niente del genere accada mai più. In questo scenario particolarmente emblematico è il monte Sabotino, oggi un vero e proprio museo a cielo aperto, percorso da sentieri che conducono attraverso un sistema di trincee, gallerie e postazioni di combattimento che definiscono il Parco della Pace del Monte Sabotino, segmento del Sentiero della Pace dalle Alpi all’Adriatico, un cammino di oltre 500 km che collega circa trecento siti storici della Grande Guerra tra Italia e Slovenia. Altre tappe fondamentali di questo itinerario includono il monte Calvario, con le sue trincee, l’Ossario di Oslavia e il Sacrario di Redipuglia, il più grande sacrario militare italiano che, inaugurato nel 1938, custodisce le salme di oltre centomila caduti.
Cucina
L’eccellenza vinicola: Passando alla gastronomia, è impossibile non cominciare il racconto dalle colline del Collio goriziano, zona vitivinicola celebre soprattutto per i suoi bianchi di alta qualità, come il Friulano e la Ribolla Gialla. Per esplorare questo paesaggio suggestivo si può imboccare il Sentiero delle Vigne Alte, percorso naturalistico che collega il Castello di Spessa e Subida, toccando alcune delle cantine più interessanti della zona. Ma, ovviamente, anche qui torna il tema dei confini e della loro labilità: il Collio goriziano, infatti, prosegue naturalmente nella Goriška Brda, in Slovenia, terroir dalle caratteristiche analoghe che produce, anche in questo caso, bianchi d’eccellenza. Proprio al confine si trova Oslavia, tappa imperdibile di questo tour. Frazione di Gorizia dalla storia legata indissolubilmente alla Prima Guerra mondiale, Oslavia è anche la culla storica della Ribolla Gialla. In particolare, la cittadina si è affermata negli anni come uno dei luoghi più significativi per la nascita degli orange wines, vini ottenuti da uve a bacca bianca che subiscono un prolungato contatto tra il mosto e le bucce, che conferisce loro caratteristiche e un colore unici. I vignaioli della zona sono stati veri pionieri. Seguite, poi, il Giro delle Panchine Arancioni: sono sette, strategicamente posizionate per offrire panorami magnifici sul Goriziano e scoprire le migliori cantine che producono orange wines.
Soste golose
• Ronchi Rò, solo sei tavoli per una cucina tipica con punte di contemporaneità. Stella Verde per la sostenibilità Michelin (località Cime di Dolegna).
• L’Argine a Vencò, per gustare la cucina stellata della chef Antonia Klugmann (località Vencò).
• Blanch, trattoria storica a Mossa (a 10 minuti in auto dal centro di Gorizia).
• Fattoria Zoff, per assaggiare i suoi premiatissimi formaggi artigianali, a Cormons.
• L’Oca Golosa, pasticceria in centro città per provare i dolci della tradizione.
Itinerari del gusto
La gastronomia goriziana, si sa, non è fatta di solo vino, ma di tante eccellenze che incarnano lo spirito transfrontaliero. Qui si mangiano la jota triestina, zuppa di fagioli, crauti, patate e pancetta, e gli štrukly sloveni, rotolini dolci di frutta e formaggio, o ancora gli idrijski žlikrofi sloveni e gli cjarsons friulani, entrambi paste ripiene, espressione di tradizioni diverse ma egualmente tipici di queste terre. Per scoprire l’offerta gastronomica della zona può essere d’aiuto seguire gli itinerari suggeriti dalla Strada del Vino e dei Sapori del Friuli Venezia Giulia che attraversa tutta la regione.
Info utili
Gorizia e Nova Gorica si possono raggiungere in aereo grazie agli aeroporti di Lubiana e di Trieste. Dall’inizio dell’anno, nell’ambito del progetto legato alla nomina di Capitale della Cultura, sono attive ogni giorno due linee di bus urbani transfrontalieri, tra le città di Gorizia e Nova Gorica, e una linea che collega le città all’aeroporto di Trieste. Tutti i dettagli su www.go2025.eu FVG Card: è la carta digitale che include ingressi gratuiti a musei e visite guidate, con validità 48 ore (30 euro) o una settimana (45 euro). I vantaggi della propria card possono essere estesi anche a un bambino sotto i 12 anni. www.turismofvg.it/fvg-card goGreen: app mobile che propone una serie di percorsi a Gorizia per scoprire la città esplorando luoghi testimoni della sua storia.