Premiaty > MONDO DONNA Aprile 2019

Scopriamo le braccia: addio “effetto tendina”

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Le chiamano anche “ali di pipistrello” e sono tra gli inestetismi più comuni e mal sopportati dalle donne di ogni età. I giusti esercizi, qualche massaggio e una dieta ricca di collagene possono aiutare ad affrontare il problema

Succede solitamente dopo i 30 anni, ma a volte anche prima. Un giorno ci si sveglia e ci si accorge che le braccia hanno ceduto alla forza di gravità. Ovviamente si scherza, il processo è graduale, ma a meno che non si faccia molto sport, tutte le donne, prima o poi, si trovano ad affrontare il detestabile “effetto tendina”. Parlarne al femminile in questo caso è d’obbligo, perché a essere soggette a questo fenomeno sono maggiormente le donne, e molte vivono male questo momento, evitando ad esempio di indossare abiti smanicati anche quando le temperature iniziano a salire,, come in questo periodo.


Questione di tono

Si tratta in realtà di un processo del tutto naturale, dovuto a una normale perdita di massa magra, quindi di muscolo − che avviene con l’avanzare dell’età −, nonché a una riduzione del collagene e delle fibre elastiche che riducono la tensione in questa zona, determinando un certo grado di lassità. Tutto questo avviene a prescindere dal peso; certo l’effetto visivo sarà diverso in una persona sovrappeso o in una molto magra, ma il concetto di braccio “cadente” resta lo stesso (anzi, improvvisi dimagrimenti comportano un accentuarsi del problema). Perché si tratta prima di tutto di una questione di tonicità. Ed è un bene, perché un po’ la si può recuperare. Basta avere un po’ di costanza. 



Braccia in alto!

Un primo aiuto arriva dalla tavola, come sempre. Una dieta ricca di collagene, che quindi includa ogni tanto uno stinco di maiale (che ne è una fonte notevole), carne bianca, salmone, avocado, ma anche tutta una serie di frutta e verdure, tra cui pomodori e agrumi, può contribuire ad aumentare la tonicità della pelle. 
Ovviamente mangiar bene non basta, bisogna darsi da fare con un po’ di movimento, l’ideale sarebbe tre volte a settimana. Si possono fare esercizi mirati a tonificare tricipiti e bicipiti, utilizzando pesetti da 1 a 4 kg a seconda dell’allenamento (ma non è il peso in sé che fa la differenza), o bottigliette d’acqua piene. Fanno bene anche le flessioni, tenere la classica posizione di difesa della boxe, dove si cerca di colpire un ideale sacco da allenamento, mentre in palestra gli attrezzi più indicati sono le macchine ellittiche con i bracci mobili. Ottima idea praticare anche l’aquagym e in generale il nuoto. Terminato l’allenamento, non fatevi mancare un bello scrub con il guanto di crine o prodotti appositi, per eliminare le cellule morte, e un massaggio – abbastanza intenso, ma senza esagerare – 
della parte interessata con un olio.

L’intervento 
del professionista

Se l’approccio casalingo non dovesse dare i giusti risultati, o se si preferisce ottimizzare i tempi con l’aiuto della tecnologia, si può provare a chiedere un consulto a un professionista in medicina estetica, perché potrebbero esistere trattamenti adatti ai singoli casi. Ci sono la biostimolazione o la bioristrutturazione, che vanno a stimolare la produzione di collagene, o la radiofrequenza monopolare, che invece aiuta a rassodare e a rendere più liscia la cute. Quando si entra in ambito medico, però, ogni caso è un universo a sé, dunque è impossibile generalizzare; può essere interessante, però, sapere che esiste anche questa alternativa.