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Pisciotta... non solo dieta mediterranea

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La perla del Cilento è un borgo scolpito nel tempo, dove godere di una cucina semplice e naturale resa eccezionale da materie prime di altissima qualità 

“Pisciotta si svolge in tre fasce su una parete: la più alta è il piccolo paese, di case gravi e brune e a grandi arcate; in mezzo, sono ulivi sparsi come pecore a frotte; la terza, a livello dell’acqua, la formano case nove e leggere, i cui muri sembrano torniti dall’area in peristili”. Lo descriveva così Giuseppe Ungaretti il borgo di Pisciotta, piccolo centro medievale arrampicato su un colle e come emerso da un mare argenteo di secolari ulivi. Proprio qui, in effetti, si coltiva una delle olive più caratteristiche del Cilento, la Pisciottana, dalla quale si ottiene un olio leggermente piccante che ben si sposa con la ricca e genuina gastronomia del territorio. Ma ci arriveremo. Prima perdiamoci tra gli stretti vicoli del cuore antico di Pisciotta, luogo fuori dal tempo dove i gatti regnano sovrani.

Atmosfere da film

Si sente la primavera arrivare e ad annunciarla qui sono proprio i miagolii sempre più strazianti dei gatti in amore, presenze costanti e furtive – a volte, altre sornione e strappa-coccole – che accompagnano i pochi abitanti di questo centro fermo nel tempo nelle loro giornate. Le case addossate le une alle altre e le strade strette e ripide rendono bene l’idea di quel che fu alle origini Pisciotta, ovvero un luogo nel quale potersi difendere dalle incursioni dei saraceni lungo la costa. Deliziose le sue piazzette, come la principale, piazza Pinto, o la piazzetta del cannone, con il suo antico reperto bellico e il terrazzo che si apre su un maestoso belvedere, e ancora la caratteristica piazzetta Pagano, quasi un set cinematografico, tanto è perfetta nel raccontare la vita di paese, con i tavolini sparsi, i bei palazzi diroccati e i panni stesi ad asciugare. Tra i vicoli si fanno notare piccoli gioielli come la cappella di San Michele Arcangelo, o della Madonna della Mercede, dove i pescatori si recavano in segno di ringraziamento, alcuni bei palazzi nobiliari come Palazzo Marchesale, e le vecchie insegne di botteghe che sembrano esistere da sempre. Fanno parte del territorio di Pisciotta anche la frazione Rodio, come disegnata sul fianco di una verde collina, alle origini insediamento dei Cavalieri di Malta dell’ordine dei Templari, e Marina di Pisciotta, caratteristico borgo di pescatori con il suo bel porticciolo, dove sopravvivono antiche tradizioni e usanze, come quella della pesca con la menaica.

Gusto di terra e di mare

Esce in mare all’imbrunire e getta le sue reti in modo tale da sbarrare la strada alle alici e catturarle così, nelle calme notti tra aprile e luglio, lo sparuto gruppo di pescatori custodi di questa antica tecnica. La pesca con la menaica è selettiva, a restare impigliate nelle maglie sono solo alici di una certa grandezza, che vengono subito pulite in acqua di mare e quindi chiuse in vasetti di terracotta, alternando i pesci a strati di sale marino. Il risultato è un prodotto dal gusto e dal profumo inconfondibili. E se nella rete si impiglia anche qualche sarda, ci si prepara ‘U cauraro, una zuppa di sarde, patate, zucchine, cipolle, aglio, cicorie o bietole, fave fresche e – fondamentale – finocchio selvatico, tipica di Marina di Pisciotta. Quella locale, tra terra e mare, è una cucina schietta che sa di antico. In tavola, oltre alle alici crude in insalata, “inchiappate”, “ammollicate” o “alla scapece”, troviamo i friarielli, peperoni verdi fritti; l’acqua e sale, pane condito con pomodori, origano, aglio e olio; la ciauledda, un mix di patate, melanzane, peperoni e pomodoro; o dolci come i susamieddi al miele o le pastuccedde ripiene di mandorle, marmellata, o pasta di castagne. Sono questi i sapori del Cilento, territorio di grandi tradizioni gastronomiche ed eccellenti materie prime. Da provare senz’altro la mozzarella in mortella, sorta di pasta filata conservata in rami di mirto e nata dall’ingegno dei pastori durante la transumanza, così come tutti i grandi latticini locali, dalla bufala alla cacioricotta al caciocavallo podolico. Celebri, poi, i fichi bianchi, golosissimi se essiccati e ricoperti di cioccolato, le nocciole di Giffoni o il carciofo di Paestum. E potremmo proseguire a lungo, visto che il paniere cilentano è ricco e succulento, ma anche sano e genuino, non per niente siamo nella culla della dieta mediterranea!

L’intuizione di Ancel Keys

Non è un caso che la dieta mediterranea, emblema di un’alimentazione salutare e genuina, sia nata proprio nel contesto verde e florido del Parco Naturale del Cilento, patrimonio Unesco per la sua biodiversità. Il merito va al medico americano Ancel Keys che, sbarcato in Campania con il contingente alleato nel 1945, si stabilì a Pioppi, un villaggio di pescatori del comune di Pollica. Keys aveva girato il mondo e aveva fatto ricerca sugli stili di vita e alimentari dei vari popoli in relazione alla loro salute e al loro grado di benessere, stabilendo che la popolazione del Mediterraneo era meno esposta a malattie cardiovascolari e attribuendo la causa al loro regime alimentare. Una teoria che trovò proprio a Pioppi la sua definitiva conferma e lo portò a elaborare i principi della dieta mediterranea come li conosciamo ancora oggi.

10 cose da fare a Pisciotta in una settimana

  1. Passeggiare tra le millenarie rovine di Paestum
  2. Immergersi nel ventre della terra alle grotte di Castelcivita e Pertosa
  3. Scoprire le vestigia della polis magnogreca di Velia a Casalvelino
  4. Spingersi fino a Padula per ammirare la Certosa di San Lorenzo
  5. Sorprendersi di fronte ai murales di Piano Vetrale
  6. Fare trekking lungo i sentieri che segnano il territorio di Pisciotta, come quello panoramico di Castelluccio
  7. Scoprire la leggenda del Cenotafio di Palinuro, eretto in onore del nocchiero di Enea
  8. Scendere in canoa lungo le Gole del Calore
  9. Ammirare i Capelli di Venere, suggestive cascate nell’oasi Capello di Casaletto Spartano
  10. Prendere i primi soli passeggiando lungo le splendide spiagge del Cilento

Info utili

In aereo: L’aeroporto più vicino è quello di Napoli-Capodichino (150 km) e per i successivi spostamenti in treno o in bus è sufficiente raggiungere la stazione ferroviaria centrale di Napoli in piazza Garibaldi (20 minuti). Un numero limitato di voli fa scalo anche all’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, a Pontecagnano (60 km).

In treno: Muoversi in treno è forse la soluzione più comoda. La stazione ferroviaria Pisciotta-Palinuro si trova sulla linea Salerno-Reggio Calabria ed è a circa 2 km di distanza dal centro del paese, collegata dagli autobus locali.

In nave: Nel periodo estivo è attivo il servizio “Cilento Blu”, che collega i porti di Napoli, Salerno e la Costiera Amalfitana con alcuni porti della costiera cilentana.

Mezzi pubblici: Gli autobus della provincia di Salerno sono gestiti da BusItalia Campania: www.fsbusitalia.it
Varie anche le linee private che coprono la zona come Autolinee Infante: www.agenziainfanteviaggi.it

Shopping

Il regalo più prezioso che possiate portare a casa da un viaggio a Pisciotta sono le alici di menaica, Presidio Slow Food, preparate soltanto in un paio di laboratori nella zona. Si trovano dunque anche confezionate, ma la cosa migliore è acquistarle direttamente all’alba dai pescatori; oppure, ancora meglio, organizzare con loro un’uscita di pesca notturna per aiutarli a tirare le reti, un’esperienza incredibile.

Dove dormire

Hotel Marulivo: Soluzione di charme in un ex monastero del XIV secolo. Doppia da 70 euro via Castello – Pisciotta (SA)
www.marulivohotel.it

La Casa sul Blu: Albergo diffuso nelle antiche dimore del centro storico. Doppia da 70 euro via Praiano, 12 – Pisciotta (SA) www.lacasasulblu.it

Agriturismo Valle di Marco: A picco sulla baia di Capo Palinuro, accoglie i suoi ospiti in 7 alloggi in legno immersi nel verde. Casetta matrimoniale da 30 euro a notte via del Commercio – Palinuro (SA) www.agriturismovalledimarco.com

Dove mangiare

Perbacco Enoteca Osteria: Ambiente informale, bella corte con vista e ottime materie prime dal territorio.
Si mangia con 35 euro contrada Marina Campagna, 5 Pisciotta (SA) www.perbacco.it7

Angiolina: Sulla marina, un’istituzione dal 1958. Da provare il cauraro e tutto quanto parli di pesce azzurro.
Si mangia con 35 euro via Passariello, 2 Marina di Pisciotta (SA) www.ristoranteangiolina.it

Caffè del Capitano:Per una pizza informale vista mare. Si cena con 25 euro via Cristoforo Colombo, 15 Marina di Pisciotta (SA) www.facebook.com/caffedelcapitanobarpizzeria