Premiaty > MONDO JUNIOR Ottobre 2018

Piccoli tiranni

Premiaty > MONDO JUNIOR

A causa degli errori educativi, il bimbo di casa può diventare un piccolo despota: cosa fare in questi casi? Ecco i consigli dello psicologo

Alcuni genitori parlano sempre e solo dei figli, ingigantendone le capacità ed elogiandone le virtù, anche quelle che non hanno. Vedono il proprio bambino come il migliore e pretendono che anche gli altri lo trattino come tale, riconoscendogli una presunta superiorità intellettiva e morale. Questo comportamento genera il fenomeno del “bambino onnipotente”, che pretende di stare al centro del mondo e che probabilmente diventerà un bullo. Cosa si può fare, quindi, quando il bambino, anche per i nostri errori educativi, è viziato, fa regolarmente i capricci e cerca di ottenere quello che vuole aggredendo le persone verbalmente? Quando non fa che assillare le persone con continue richieste, anche se gli è stato già detto di no e non dice mai ”per piacere” e “grazie”?

Un po’ di disciplina

Innanzitutto bisogna porre dei limiti, che non devono essere mai messi in discussione, e far capire al bambino quali sono le aspettative nei suoi confronti, cercando di essere chiari e specifici. La coerenza è fondamentale: le nuove regole vanno fatte rispettare, altrimenti si perde autorevolezza agli occhi del figlio (motivo per cui bisogna anche evitare minacce a vuoto). Se infrange le regole, le conseguenze saranno proporzionate. Aspettatevi delle reazioni esagerate da parte del piccolo, non abituato alla fermezza: non bisogna spaventarsi e tornare sui propri passi. Ricordate, poi, che la maggior parte degli apprendimenti avviene per “modellamento”: gli adulti per primi devono mostrarsi educati, usare le parole “grazie” e “prego” e chiedere scusa quando occorre, per fornire al piccolo un modello di comportamento.

Inoltre, è meglio non comprare al proprio figlio tutto quello che vuole: giocattoli e oggetti materiali non devono diventare il riconoscimento di azioni positive; se il bimbo ha giocato bene durante una partita, o se porta a casa una buona pagella, è meglio esprimergli orgoglio, abbracciarlo e proporgli di fare qualcosa insieme, invece di comprargli un gioco. Davanti al desiderio di un oggetto superfluo, cogliete invece l’occasione per insegnargli il valore del denaro e del risparmio, col duplice risultato di educarlo anche alla pazienza.

Il giusto riconoscimento

I bambini non vanno sopravvalutati: bisogna essere onesti, complimentandosi con loro quando se lo meritano e rimproverandoli quando si comportano in modo inadeguato. Lodare i comportamenti positivi è un giusto riconoscimento, ma non bisogna infondere nel bambino la sensazione di essere il migliore. È fondamentale, poi, non trovare sempre alibi ai suoi errori, o scaricare la responsabilità sugli altri. Tuttavia, l’errore non va punito, né deve essere un motivo di denigrazione: il piccolo deve, invece, essere motivato a comprendere il significato delle proprie azioni, facendogli capire che sbagliare è sempre possibile, non è grave, e che può, anzi, diventare un importante strumento di crescita e di apprendimento.