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C'è del magico in Lunigiana

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È un puzzle di borghi, storia, leggende e cucina, questa terra verde e accogliente in provincia di Massa Carrara, che sa stuzzicare la fantasia dei viaggiatori più curiosi

Ci si sente addosso lo sguardo benevolo della Dea Madre quando si raggiunge la Lunigiana. Questo lembo estremo di Toscana, che sconfina in Liguria ed Emilia Romagna, è rigoglioso, accogliente. Materno. E non è un caso. Qui infatti si trovano alcune delle rappresentazioni umane risalente al Megalitico più singolari di tutta Europa, le Statue Stele: dalle fattezze aliene, affascinanti nella loro unicità, quelle maschili richiamano guerrieri e cacciatori, quelle femminili parlano di fertilità ed evocano per l’appunto lo spirito della Dea Madre che unisce i popoli del Mediterraneo. Così, immersa nel verde del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e di quello Regionale delle Alpi Apuane, la Lunigiana rappresenta una terra d’incontro e di passaggio, dove anche la lingua è un mix di toscano, ligure ed emiliano come non esiste altrove. Cuore della zona, Pontremoli, sede del Museo delle Statue Stele ospitato dal Castello del Piagnaro. Tutta ponti medioevali (sul fiume Magra) e vicoli lastricati, la cittadina rappresenta la porta d’ingresso alla Toscana della Via Francigena e custodisce anche uno dei simboli di questo mistico cammino: il labirinto del pellegrino, allegoria del percorso verso la salvezza, inciso nel marmo e custodito nella Chiesa di San Pietro. Ma se, come abbiamo detto, la Lunigiana è Madre, è impossibile ci lasci a stomaco vuoto prima di proseguire il viaggio: Pontremoli infatti è la città dei testaroli, singolare primo piatto dalla consistenza spugnosa da condire con il pesto. Sono tanti però i piatti da non perdere in zona: i panigacci, per esempio, semplici sfoglie da farcire con formaggi e salumi; la torta d’erbi, che può contenere fino a 100 erbe di campo diverse; la barbotta, torta bassa a base di cipolla, farina di mais e formaggio; e come dolci pattona, a base di castagne, e spongata, ripiena di mele e frutta secca. Già da soli un ottimo motivo per scegliere di arrivare fin qui.

Natura e mistero

Dopo tanto assaggiare però è opportuno muoversi un po’, azzardando per esempio un avventuroso trekking fluviale lungo gli stretti di Giaredo, canyon dalle vertiginose pareti a strapiombo per affrontare il quale però è necessaria la muta, perché si cammina nel fiume e a tratti ci si nuota anche. Gli stretti corrono tra Pontremoli e Zeri, comune diffuso di borghetti nascosti nel verde, come il disabitato villaggio d’alpeggio della Formentara risalente ai primi del ‘500. Altrettanto affascinante il Ponte dei Rumori, attraversando il quale la leggenda (una delle tante, tantissime, che animano il folklore locale) si sentirebbero ancora i lamenti di un indemoniato gettato un tempo nelle acque sottostanti. E non siamo nemmeno troppo lontani da Montelama, borgo dei maghi, dove si dice un tempo nascessero uomini e donne capaci di oscure malie. Ma torniamo con i piedi per terra, e raggiungiamo Filattiera dove, nella Chiesa di San Giorgio, troviamo la Lapide di Leodegar del 752, dove proprio al misterioso Leodegar si attribuisce la distruzione degli idoli pagani; da visitare anche la Pieve di Sorano, con il suo fiero Guerriero (una Statua Stele). Particolarmente suggestivo infine l’antico borgo di Virgoletta con le sue fontane… che gettano acqua miracolosa. Non c’è niente da fare, in Lunigiana la magia è ancora oggi di casa, con buona pace del nostro Leodegar.

Piccoli borghi, grandi emozioni

Il viaggio prosegue in direzione Aulla, snodo centrale attorno all’anno Mille perché punto di riferimento per i pellegrini lungo la Via Francigena. Ancora oggi è possibile ripercorrere il cammino fino a Sarzana, una bella passeggiata di 5 ore tra natura e spiritualità. Non prima però di aver visitato la Fortezza Brunella, austera struttura militare che ospita il Museo di Storia Naturale. Infinito quindi l’elenco dei borghi che, nascosti nel verde, possono stuzzicare le antenne del turista curioso. Come Burcione, o quel che resta del paese misteriosamente distrutto in epoca medievale; Bibola e Caprigliola dai panorami mozzafiato; Luni con il suo suggestivo Anfiteatro romano; e Pallerone, che custodisce uno dei più antichi presepi meccanici d’Italia che pare si muova grazie a un meccanismo rubato all’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Fioccano da queste parti anche i castelli, come quello di Bastia di Licciana Nardi, o quello Malaspina che svetta splendido sul borgo di Fosdinovo. Bella infine Fivizzano, l’Atene della Lunigiana. Questo perché il borgo ha avuto un ruolo centrale nella cultura umanistica italiana, ospitando una delle prime stamperie nazionali (alla quale oggi è dedicato un museo). Ma l’elenco potrebbe continuare a lungo, aggiungendo tasselli di bellezza a quel puzzle di meraviglie che è la Lunigiana.

10 cose da fare in Lunigiana in un fine settimana

  1. Fare trekking lungo gli antichi sentieri che costeggiano la Via Francigena
  2. Sprofondare nella meraviglia delle tante grotte della zona, come l’Antro del Corchia a Stazzema, l’abisso più profondo in Italia, o le Grotte del Vento a Vergemoli
  3. Raggiungere l’Orto Botanico Pietro Pellegrini e affacciarsi dal balcone panoramico di questo splendido giardino alpino
  4. Incontrare San Caprasio (o quel che ne resta…) presso il museo dell’omonima abbazia di Aulla
  5. Raggiungere Comano e partire da qui per una serie di escursioni tra ruderi di castelli, pievi e natura
  6. Arrampicarsi fino alle rovine dell’eremo di San Giorgio presso il borgo di Aiola
  7. Scoprire il Museo Etnografico della Lunigiana a Villafranca
  8. Ammirare il panorama dall’alto della torre del Castello Malgrate
  9. Passeggiare tra le stanze del Castiglione del Terziere e scoprire la storia della passione che lo ha riportato in vita
  10. Commuoversi tra le sale del Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo ascoltando le testimonianze di quel periodo dalla viva voce dei suoi protagonisti

Info utili

In aereo L’aeroporto più vicino è il Galileo Galilei di Pisa (ca. 70 km), collegato alle principali località della Lunigiana grazie alla linea ferroviaria. Per raggiungere la Stazione di Pisa Centrale seguire le indicazioni per lo Shuttle Pisa Mover.

In treno Da nord è possibile arrivare a Pontremoli e Aulla con la linea Pontremolese che unisce Parma con La Spezia; da sud e da Genova si passa da Santo Stefano di Magra. Le stazioni ferroviarie attive sulla linea sono: Aulla-Lunigiana, Villafranca-Bagnone, Filattiera e Pontremoli. Sulla tratta circolano principalmente treni regionali.

In bus la principale compagnia che gestisce i collegamenti tra le località della Lunigiana è la CCT nord Massa Carrara, che raggiunge tutti i borghi maggiori e minori del territorio. Orari e biglietti sono consultabili al sito massa-carrara.cttnord.it

Dove mangiare

Trattoria Norina: locale spartano, verace, economico. Cucina locale senza fronzoli. Si cena con 20 euro. Via Garibaldi, 16 – Pontremoli

Agriturismo Montebello: si viene qui per le focaccette, tipiche della zona di Aulla. Si mangia con 25 euro. Via Collina, 7 – Olivola/Aulla

La Torre: nel contesto dell’Agriturismo diffuso Montagna Verde, ottima cucina del territorio. Prezzo medio: 30 euro. Loc. Torre di Apella, 1 – Licciana Nardi montagnaverde.it

Dove dormire

La Luna di Quarazzana: agriturismo in un casale in pietra del ‘500. Meta del cuore di artisti e scrittori. Doppi da 75 euro. Via Nardi 9, Fivizzano www.agriturismotuscany.it

Castello dell’Aquila: si dorme all’interno di un maniero medievale circondato da un bosco. Doppia da 160 euro. Loc. Castel dell’Aquila, 1 – Gragnola di Fivizzano (MS) www.castellodellaquila.it

Agriturismo Ca’ di Rossi: elegante struttura dalla calda accoglienza. Da provare anche la cucina: piatto tipico i panigacci. Doppia da 60 euro Loc. Ca’ di Rossi – Busatica www.agriturismocadirossi.

Shopping

Punto di riferimento per l’acquisto dei prodotti più tipici della gastronomia della Lunigiana è I Sapori del Borgo, a Filetto di Villafranca. A Fivizzano invece da non perdere l’antica Farmacia Clementi, non solo per gli splendidi arredi d’epoca ma anche per scoprire la China Clementi, prodotta secondo la ricetta originale del 1884. A Pontremoli infine fate incetta di Amor presso il Caffè e Antica Pasticceria degli Svizzeri: si tratta di dolcetti a base di wafer e crema importati nell’800 proprio da cittadini svizzeri del Canton Grigioni che si trasferirono in massa in queste zone.