Premiaty > MONDO PET Settembre 2020

A lavoro con il pet

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Un po’ di storia

Proviamo a ricordare come uomo e cane si sono incontrati. Circa 50.000/100.000 anni fa si è creato un mutuo vantaggio: il lupo con una maggiore facilità nel trovare cibo e l’uomo con un aumento della sicurezza del proprio gruppo familiare attraverso la vigile presenza dell’animale. Con il tempo questo rapporto si è evoluto poiché l’uomo ha, e ha sempre avuto, il bisogno di prendersi cura di qualcun altro (i cuccioli dell’animale) e il lupo si è fatto voler bene per la sua forte indole collaborativa. Il cane nasce perciò come animale da lavoro, ed è solo negli ultimi decenni che c’è stato un progressivo spostamento verso ilcruolo di “pet”, ossia animale da compagnia. È passato da una realtà in cui viveva ai margini del gruppo umano a una nuova posizione di centralità nel brancofamiglia. Gli è però rimasto il “piacere” (passatemi il termine) della condivisione delle esperienze con il proprietario. Per questo motivo, se è permesso portare con sé il cane quando si va al lavoro, considero la cosa una vera fortuna per entrambi.

Risvolti positivi

Studi specifici hanno evidenziato un aumento dello stato di benessere sociale e psicologico del lavoratore, che si ripercuote sull’atteggiamento professionale e, di conseguenza, sulla produttività.

Regole

Per il gatto c’è poco da fare: se il soggetto si presta a questi viaggi, gli è sufficiente avere a disposizione la cassetta igienica, ciotole per il cibo e l’acqua e una cuccetta calda in un posto tranquillo. Non è escluso che poi venga a fare le fusa e a coricarsi sulla tastiera del pc.
Il cane, invece, deve essere abituato a frequentare l’ambiente: bisogna insegnargli a stare in mezzo alla gente, magari a salire sui mezzi di trasporto e a indossare la museruola, a stare sulla
Quando si parla di andare al lavoro con il pet ci si riferisce, nel 99% dei casi, al cane. Talvolta capita anche qualche gatto particolarmente socievole e curioso, ma di rado sua copertina senza disturbare e senza alzarsi in continuazione (questo esercizio è importantissimo perché rinforza lo stato di calma e delimita la zona di riposo nell’ufficio). Inoltre non deve avvicinarsi a tutti quelli che entrano e che potrebbero non gradire. Dovremo tener conto delle necessarie pause per far fare un po’ di esercizio fisico al cane e affinché possa espletare i suoi bisogni fisiologici. Quindi una ciotola dell’acqua e qualche premietto all’occorrenza.

Un mondo più "pet friendly"

Alcuni luoghi di lavoro, in via sperimentale, stanno iniziando a concedere ai propri dipendenti di portare il proprio cane, rispettando certe regole:

  • pulizia e igiene dello spazio occupato
  • cane disciplinato e socievole con le persone
  • regolarmente vaccinato e trattato contro endo- ed ectoparassiti
  • presentazione graduale dei colleghi e degli spazi
  • dal momento che non tutti i cani gradisconoe carezze, meglio evitare tentativi insistenti in quel senso
  • evitare incontri e interazioni con altri animali senza che si siano conosciuti prima e fuori dai locali (potrebbero crearsi situazioni incresciose)
  • pause di circa 20 minuti per le uscite